A ulteriore dimostrazione delle condizioni climatiche particolarmente favorevoli, la sponda bresciana dell'alto Garda e Gargnano in particolare, vanta anche l'esclusiva presenza dei capperi, celebrati già dal Cinquecento da Agostino Gallo e da Bongiani Grattarolo. Non risulta però documentato da quando questa essenza tipicamente mediterranea cresca in questi territori. I capperi gardesani crescono spontaneamente in rustici cespugli, in prevalenza nei muri in pietra a secco di limonaie e oliveti. Capparis spinosa e Capparis rupestris sono le specie di capperi spontaneamente più diffuse che d’estate producono pregiati boccioli e frutti. I piccoli boccioli ancora chiusi venivano raccolti delicatamente a mano, trattati con il sale, fatti asciugare e conservati secondo la tradizione sotto olio di oliva o sotto sale si consumavano per insaporire piatti a base di pesce, carne, insalate. Si coglievano anche i piccoli frutti (in dialetto denominati sochéte) con una porzione di gambo: conservati in salamoia risultavano ottimi per arricchire insalate e primi piatti.