La produzione vitivinicola rappresenta senza alcun dubbio il principale biglietto da visita dell’eccellenza agroalimentare italiana su tutti i mercati nazionali. Meglio di ogni altro prodotto, il vino è in grado di raccontare e offrire suggestioni sulla tradizione e sulla cultura agroalimentare italiana.
Il Garda, dal conto suo, può vantare una tradizione ed una qualità della produzione di assoluto prestigio. La storia della produzione dei vini bresciani è d’altra parte molto risalente nel tempo; i primi reperti che indicano l’uso del vino sulla nostra Riviera, risalenti al neolitico (ritrovamenti di semi di vitis vinifera silvestris Gmer nelle palafitte di Polada, a Puegnago), ci possono dare un’idea della preziosa vocazione del terreno del Benaco, forgiato dalle numerose mutazioni climatiche da glaciazioni, e del perfetto microclima del lago. Furono poi prima gli Etruschi e in maniera più rilevante i romani a introdurre con determinazione la tecnica nella coltivazione della vitis vinifera sativa, per la produzione di vini di grandissimo pregio e qualità.
A Gargnano la vite veniva coltivata soprattutto per una produzione familiare ma è noto come in tanti hanno avuto l’occasione di apprezzare il buon nettare prodotto dai nostri avi. La viticoltura, d'altronde, era terza per importanza dopo agrumicoltura e olivicoltura, più che altro per la conformazione del territorio che non ha mai dato tanto spazio ai lunghi e comodi filari che avrebbero facilitato la lavorazione. Infatti la vite era fatta arrampicare sui muri delle limonaie o rilegata in piccole colle di terreno, non adatte alle coltivazioni più richieste.
Solo di rado abbiamo la testimonianza di zone dedicate esclusivamente alla coltivazione della vite, come alcuni terreni nella zona di Muslone, Cecina, Villavetro e Sostaga a Navazzo; i più appassionati conservano ancor oggi alcune delle preziose bottiglie ancora ben conservate e danno prova delle produzioni qualitative.
Oggi possiamo assistere alla preziosa riscoperta del nostro territorio anche per quanto riguarda la produzione di vino. Con grande forza, passione e determinazione, alcuni appassionati, hanno riabbracciato questa coltivazione, ottenendo strepitosi risultati per la produzione di vini di qualità.
Dopo Marijke Curtis col suo vigneto in via delle limonaie, e Giulio Obici col suo pregiato Cabernet di Muslone, anche alcuni gargnanesi DOC si stanno impegnando nel settore, con lo scopo di rendere Gargnano una perla unica anche per la produzione di vino.
Risultati splendidi sono stati ottenuti con le produzioni dell’enologo gargnanese Diego Baroldi, già vincitore di una medaglia d’oro al concorso internazionale “Emozioni dal mondo: merlot e cabernet insieme; eccellenti prospettive anche per le prime produzioni dell’albergatore/sommelier Andrea Arosio col suo vigneto in Via Crocefisso, che danno prova della sua, ben conosciuta, tenacia e determinazione.