Se la fascia costiera è stata, nel corso dei secoli, oggetto di una continua opera di antropizzazione per consentire lo sviluppo di colture agricole specializzate e pregiate, il territorio dell’entroterra possiede un alto valore naturalistico ed è contraddistinto da vaste porzioni destinate a oliveti, frutteti, castagneti, boschi, prati e pascoli. Proprio a proposito dell’economia agricola dell’entroterra Giuseppe Solitro scrive nel 1897: “ricchi boschi di abeti, di castagni, di faggi sono sui monti da Maderno a Limone... Il legname d’alto fusto si vende greggio o lavorato per fabbrica: il ceduo serve per far carbone, legna da ardere e per sostegno alle viti. Boschi di castagno, cedui e da frutto sono sui Monti di Tremosine e di Tignale e su quelli che coronano Gargnano e Maderno, abbondantissimi nelle vallate limitrofe. Celebri i marroni di Muslone in Comune di Gargnano. Prati e pascoli non difettano nella Regione; i primi in collina e nel piano sparsi da per tutto; montani i secondi: pascoli si stendono sui monti più interni del territorio di Tremosine, sugli alti dossi del Lorina, del Tremalzo, del Lavino; sul Denervo in territorio di Gargnano”.