Il paesaggio gargnanese è inconfondibilmente caratterizzato dalla tradizionale coltura degli agrumi, introdotta secondo la tradizione nel XIII secolo da parte dei frati francescani.
L’agrumicoltura, sebbene favorita dalle naturali condizioni climatiche del lago, fu resa possibile a queste latitudini (le più a nord del mondo) grazie alle limonaie, dette anche giardini d’agrumi, caratteristiche strutture architettoniche, atte a proteggere le piante nelle stagioni più fredde. Le limonaie sono strutture terrazzate, costituite da alti muraglioni perimetrali che le chiudono sui tre lati e da alti pilastri in pietra legati tra loro da un’orditura di travi di castagno. Durante la stagione fredda le limonaie venivano chiuse, fissando nella parte superiore delle assi di legno e nella parte frontale delle pareti mobili in legno dotate di grandi vetrate. In estate le parti mobili venivano rimosse e custodite nel vicino casello. In questo modo si garantiva la sopravvivenza delle piante nella stagione fredda, favorendone la naturale fruttificazione lungo tutto l’arco dell’anno. Lo sviluppo dei giardini d’agrumi fu nella storia graduale e progressivo.
Le ricerche storiche dimostrano che il sistema delle limonaie era diffuso lungo tutta la Riviera dell'alto Garda bresciano, ma a Gargnano si concentravano oltre la metà dei lotti destinati all’agrumicoltura che raggiunse la massima espansione negli anni 1850-55 (dei 47 ettari totali, 24 ettari erano a Gargnano, 7 a Limone, 6 a Maderno e 3,5 a Toscolano), quando la produzione arrivava a oltre 8 milioni di limoni annui nella sola Gargnano.
Proprio a Gargnano nel 1840, nei locali dell’ex convento francescano, venne a costituirsi, grazie all’unione dei proprietari di giardini d’agrumi, la Società Lago di Garda, finalizzata alla raccolta, cernita e commercializzazione degli agrumi fin al nord Europa (Società Lago di Garda). Verso la fine del XIX secolo varie cause economiche, sociali e agronomiche hanno portato al graduale abbandono di questa coltivazione.
Allo stato attuale la maggior parte delle aree un tempo destinate all’agrumicoltura non mantengono integra la struttura architettonica (si sono perse le travature lignee di copertura e spesso anche i pilastri) e sono riconvertite a verde privato o ad altri usi agricoli: solo poche decine di limonaie sono ancora attive e produttive secondo i metodi tradizionali, ma numerose e in aumento sono le limonaie in cui vengono coltivati gli agrumi. Proprio a Gargnano si possono ancora notare significativi resti degli antichi impianti, connessi a strade acciottolate, a cipressi in gruppo o in filare, a complesse opere di raccolta e regimazione delle acque che costituiscono sistemi paesaggistici molto particolari e assolutamente unici al mondo: monumenti che solo qui esistono (vedi percorso limonaie). Attualmente è possibile visitare a Gargnano una limonaia ancora conservata e mantenuta secondo le tecniche storiche si tratta della limonaia La Malora (https://limonaialamalora.it/). Annualmente inoltre l’associazione Terre & Sapori d’alto Garda organizza la manifestazione Giardini d’Agrumi, un evento specificatamente dedicato alla riscoperta e valorizzazione degli agrumi e delle limonaie di Gargnano (rimando a manifestazione Giardini d’Agrumi)
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